Le notti di Salem- Stephen King

Chi mi conosce sa che uno dei miei principali hobby è quello della lettura, passione che mi accompagna fin da ragazzina,e che si evince facilmente entrando nel mio studio,con una grande libreria stracolma di volumi che sono l’orgoglio di ogni accanito lettore. Stephen King è tra i miei autori preferiti, probabilmente perché tra i primissimi libri letti c’è Misery che ho adorato fin dalle prime pagine e che ha fatto nascere in me la voglia di acquistare successivamente gli oltre trenta volumi in mio possesso del grande Re dell’horror. Ed è proprio uno di questi volumi che ho riletto in questi giorni, complice un amico che lo leggeva per la prima volta e che mi ha invogliato ad una rilettura del romanzo come accade di sovente…non sempre con la stessa percezione,ma questa è un’altra storia!

LE NOTTI DI SALEM è ,ovviamente, un horror, con molteplici ingredienti caratteristici dell’autore: protagonista principale uno scrittore, piccola cittadina stravolta dal male,  traumi infantili da esorcizzare.

Qui King trae chiaramente ispirazione da “Dracula” di  Bram Stoker, poichè il macabro personaggio che corrode la tranquillità di Jerusalem’s Lot, piccola provincia  del Maine, è appunto un Vampiro, celato dietro il volto di un venditore di mobili antichi che decide di aprire un negozio nella cittadina. Il forestiero sceglie  come dimora Casa Marsten, una villa diroccata che incombe sugli abitanti col suo volto sinistro e rievoca traumi infantili soprattutto a Ben Mears, uno scrittore che dopo tanti anni ritorna al paesello in cerca di ispirazione per il suo nuovo romanzo. Vi anticipo solo che tale manoscritto non vedrà mai la luce e Ben diventerà suo malgrado protagonista di una spietata caccia al vampiro, insieme ad altri personaggi chiave, tra cui il piccolo Mark.

Il romanzo, come sanno bene i lettori di King, non manca di colpi di scena e  brividi… il tocco geniale dell’autore ci tiene incollati fino all’ultima pagina, seppur, ahimè, spesso con l’amaro in bocca.

A fine romanzo troviamo un epilogo con due brevi racconti, uno dei quali a mò di diario,che ci fanno intendere che il Male affonda le sue radici a Jerusalem’s Lot fin dai tempi remoti.

Inutile sottolineare che a me il libro è piaciuto molto, essendo una patita del genere e dell’autore in particolare direi che sono evidentemente di parte…ma vi consiglio di approcciarvi almeno una volta a Stephen King, e questo romanzo può essere un buon punto di partenza.